Ormai è chiaro che i ritardi dell’Italia sulla legalizzazione delle droghe leggere sono dovuti oltre alla pigrizia dei nostri governanti anche alle pressioni della chiesa e delle cooperative che gestiscono i centri di recupero, tali centri hanno un costo sociale è per funzionare hanno bisogno della materia prima che è composta dai tossicodipendenti, le lobbie delle cooperative sono convinte e lo dicono dalla voce dei loro politici, esempio Giovanardi che ha un fratello impegnato con la misericordia nel recupero dei tossicodipendenti, loro non vogliono legalizzare appunto e lo dicono, perché l’erba è un passaggio verso le droghe pesanti, che è vero se non si legalizza ecco da dove nasce l’opposizione alla legalizzazione non da una conoscenza scientifica ma da mero interesse sia monetari che di raccolta di anime e questa è la parte più schifosa della faccenda l’uso dei centri di recupero per contattare persone che altrimenti la chiesa non vedrebbe mai e questo basta per lavare l’anima di quelli dello I.O.R. che razzie al segreto bancario che ancora esiste in Vaticano risciacquano i soldi dei traffici di stupefacenti dei mafiosi e dei vari cartelli.
Come sa benissimo il nostro ministro della sanità Beatrice Lorenzin che si lancia comunque in dichiarazioni antiscientifiche e tenuto conto della sua intelligenza ne fanno sospettare una sua collusione perché altrimenti non si spiega tanta ignoranza davanti al fatto che la cannabis non è da considerarsi una droga.
Come sa benissimo il nostro ministro della sanità Beatrice Lorenzin che si lancia comunque in dichiarazioni antiscientifiche e tenuto conto della sua intelligenza ne fanno sospettare una sua collusione perché altrimenti non si spiega tanta ignoranza davanti al fatto che la cannabis non è da considerarsi una droga.
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