mercoledì 5 marzo 2014

oggi ho visto la ''Grande Bellezza''

Se la difficoltà della redenzione, è come una cagata che quando sei stitico non riesce, la ‘Grande bellezza’  riesce  a rappresentarla perfettamente, il nulla io non devo fare uno sforzo per rappresentarlo lo vedo tutti i giorni davanti allo specchio, non ho tutti i contatti e le amicizie e neanche una vita culturale ho una non vita culturale dove la meschinità dell’intellighenzia si esprime anche nel furto delle idee nel furto della vita che il film chiede grazia sotto quell’albero che è la santità della vecchia santa e il vescovo esorcista.
Si pasce nella redenzione dell’arrogante Roma perché è lei il vero personaggio e la scusa sublime per qui fanno quello che fanno quella Roma talmente meschina e vera parassitosi d’Europa che riesce a farti diventare brutti i monumenti con i suoi espedienti prospettici che si compiace del suo apparire presentandosi come una sovraccarica di botulino e gioielli fuggendo la semplicità e cercando di sostituire il fascino dell’oriente quello caro ad Alesando ‘il grande’ per intenderci, e pretende la sudditanza della cultura al potere e ai soldi ai quali bisugna guardare con reverenza e dichiarare la propria ignoranza attingendo al galateo dell medioevo e portando nei tempi moderni il vassalagio e la suddittanza senza però sporcare la facciata progressista e democratica del grande lord di turno.

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